Lubiana - in sloveno Ljubljana - è il cuore culturale, economico, politico e amministrativo della Slovenia nonché la sede centrale del governo, del Parlamento e di tutti gli organi amministrativi e ministeri della nazione. Situata al centro del paese, in una regione tra il Carso e la zona alpina, la città è adagiata su una valle che ospita la confluenza del fiume Ljubljanica e Sava, ai piedi di una collina. Collina sulla quale si erge un castello medievale, costruito intorno al XI secolo, rimasto ancora una delle maggiori attrazioni.
L’incrocio della cultura tedesca, slava e latina è alla base dello stile artistico, ma soprattutto architettonico, che il centro storico conserva tutt’oggi. Difatti, pur essendo composta da architetture prevalentemente moderne, gli edifici del Stari trg si rifanno allo stile barocco e all'Art Nouveau (in Italia conosciuto anche come Liberty). Sfortunatamente, a causa della zona sismica attiva, la città è stata più volte vittima di terremoti (un totale di circa 60 terremoti ha devastato la città più volte).
Il centro storico di Lubiana infatti deve a quest’ultimo la costruzione della biblioteca nazionale e quella di numerosi ponti, compreso il triplo ponte, che dà accesso alla piazza Prešeren. Il ponte dei Draghi invece - in stile Liberty - riprende un mito greco, facendo del mostro che incontra Giasone il protettore e quindi anche simbolo della metropoli.
Il percorso da noi effettuato ci ha permesso di visitare il palazzo Cekinov grad, ovvero il museo di storia contemporanea della Slovenia. Il Museo si dedica al patrimonio della storia recente, dall'inizio del sec. XX in poi. La storia slovena è raccontata partendo dalla prima guerra mondiale, poi passando al periodo del Regno dei serbi croati e sloveni, alle ceneri della seconda guerra mondiale, e finendo con il burrascoso periodo del dopoguerra durante l'assetto socialista, l’appartenenza all'ex Iugoslavia di Tito, fino all'indipendenza della Slovenia.